Titolo: Il Creasogni
Autore: Simone Toscano
Editore: Ultra
Genere: Narrativa contemporanea
Prezzo ebook: 7,99 €
Prezzo cartaceo: 16,00 €
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Sinossi: Il Signor Ettore è un uomo schivo, di poche parole, con un velo di tristezza negli occhi. Nulla si conosce di lui, se non che possiede un dono speciale: sa di quale materia sono fatti i sogni. Ne conosce l’essenza lieve, che ha imparato a modellare, nella forma e nei colori, nelle sfumature e nei dettagli, riuscendo a creare visioni bellissime e avvolgenti. Nella piccola comunità di Mangiatrecase spetta a lui il compito di esaudire le richieste di chi, pur tra mille difficoltà, non vuole rinunciare a inseguire un sogno. Per tutti costruisce illusioni su misura, tranne che per sé e per la sua particolare “famiglia”: un cagnetto che lo segue come un’ombra, e un bambino, spuntato anche lui dal nulla. Dietro questa apparente serenità ribolle però un mondo di speranze infrante, di assenze e rimpianti, di amori perduti. Sarà un evento drammatico come l’improvvisa scomparsa del bambino a risvegliare i cuori dei protagonisti che troveranno la forza di superare le difficoltà della vita e di sognare ancora, con coraggio. Un romanzo lieve e delicato come un sogno, ingenuo e difficile come l’amore, vero come la vita stessa.
Il
protagonista della storia è Ettore, chiamato dai compaesani di Mangiatrecase il
Signor Ettore ed è conosciuto per la sua incredibile abilità, ovvero quella di
dare vita ai sogni e farli arrivare a chiunque decida. Li crea nel vero senso
della parola: li modella con le mani e con la mente e solo lui è in grado di
vederli, ma per gli errori commessi in passato non è più capace di sognare.
“Creare un sogno è una delle arti
più oscure al mondo e chi afferma di conoscerne i segreti mente senza dubbio
alcuno. È un percorso delicato, quello che ne porta alla realizzazione. Raro,
come rara è la capacità di visualizzare – chiudendo gli occhi e ponderando i
battiti – la ipamìde, quella sostanza onirica granulosamente liquida che
viaggia tra lo sguardo e il cervello, muovendosi nei condotti dell’apparato
immaginante. Impresa rara, riuscire a percepirla. E ancor più raro è l’essere
in grado di materializzarla, fino ad averla tra le mani.”
Il
protagonista dai capelli bianchi come la neve e gli occhi bicolore, vive in una
casetta a Mangiatrecase, si dedica alle sue creazioni in una bottega e i
compaesani non fanno altro che commissionargli sogni sempre più belli e
dettagliati.
Insieme a lui
vivono Cerino che è un amico a quattro zampe, un bastardino dagli occhi vivaci,
magro e dal pelo corto color saggina, e Catello, un trovatello di otto anni che
Ettore ha accolto con affetto in casa e che diventa il suo piccolo apprendista.
Tutto è perfetto, o quasi, in questo piccolo e tranquillo paese, ma un
avvenimento scombussola ed eccita i compaesani di Mangiatrecase, soprattutto i
bambini: l’arrivo del Circo Dupònn. Inspiegabilmente Catello, al contrario dei
suoi coetanei, ne rimane terrorizzato, non si vuole avvicinare più del dovuto a
quel tendone che tanto affascina gli altri. Ettore decide di fargli
passare la paura e di accompagnarlo allo spettacolo. Il Creasogni riesce nel
suo intento; seduto al suo fianco il bambino si diverte e sorride, ma le cose
si complicano quando il Circo leva i battenti e insieme a lui scompare anche
Catello.
Oso dire,
almeno per il momento, che questa è la migliore lettura dell’anno che abbia
fatto per una serie di fattori che adesso andrò a spiegare, ma in particolar
modo per l’originalità della trama. Finalmente ho letto qualcosa di diverso,
una storia che non si basa solo e unicamente sulla solita storia d’amore tra
lui e lei, ma su un amore più forte e profondo.
Mi sono
sentita subito in sintonia con Ettore che è un uomo cordiale, ma spesso anche
insofferente a sostenere un discorso che vada più in là di poche frasi con le
altre persone, come se si sentisse soffocato dal contatto umano, dal sentirsi
in qualche modo “familiare” con qualcuno, eppure, nonostante lo scrittore gli
abbia dato questo carattere è anche capace di gesti di estrema dolcezza in
particolar modo con i bambini.
Catello è un
personaggio vivace, solare e birichino e si diverte a tormentare il povero
Ettore che, nonostante tutto, non si oppone più di tanto.
Ci sarebbero
tanti, ma tanti altri personaggio da analizzare e che mi sono rimasti nel
cuore, ma ovviamente non posso svelare più del dovuto.
Altra cosa che
mi ha conquistata di questa piacevolissima lettura sono le piccole chicche
create dallo scrittore come la Piovenica!
Piovenica era il nome che a
Mangiatrecase ormai si usava per indicare la domenica, perché inspiegabilmente
da qualche anno – un numero di anno che nessuno ricordava più – quel giorno
incastonato tra il sabato e il lunedì era diventato, per definizione, un giorno
di pioggia. E così qualcuno in paese si era preso la briga di coniare un nome
per quelle ore tanto agognate durante la settimana: «piovenica», la domenica
piovosa.
Lo stile di
Simone Toscano è leggero, fresco, diretto e usa metafore dal suono delicato e
poetico, scrittura perfetta per questa bellissima storia che
consiglio sia a un pubblico adulto, ma anche ai più giovani.
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