Presentati.
Dicono di me
che io sia poco socievole. Non so, forse è vero, o forse sono socievole solo
con chi mi piace. Chi mi piace? Chi non si
prende troppo sul serio e sa ridere di se stesso, chi ama come me la compagnia
degli animali e le passeggiate in montagna, chi non si sente sempre in
competizione con tutto il mondo.
Non mi piace
invece chi parla tanto per parlare, chi mi tiene per ore al telefono, chi si
sente superiore agli altri.
Come è nata la passione per la
scrittura?
Non “come” è nata, ma “quando”
è nata: insieme a me. Non c’è momento della mia vita in cui io non abbia
scritto o raccontato storie. Sempre.
Qual è il tuo stile?
Negli ultimi anni il mio stile
si è fatto più asciutto e cattivo, tanto che a volte mio marito mi guarda
sconcertato e mi chiede “Ma chi ho sposato?”
Il genere letterario che
preferisci di più?
Lo stesso di cui scrivo: il GTN
o, per i non addetti ai lavori, il Giallo/Thriller/Noir.
Quale genere letterario non ti
piace?
Io sono una lettrice eclettica,
ma se c’è un genere che mi annoia a morte è l’erotico/rosa. Sarà che ho la
sensibilità amorosa di un bradipo…
Come nascono le tue storie?
Puff! Me le ritrovo in mente!
Ho dei meandri cerebrali molto affollati.
In genere ti immedesimi nei
tuoi personaggi?
C’è sempre qualcosa di mio in
ciascuno di loro, ma il personaggio che ho amato di più e che mi ha procurato
un vero dolore lasciar andar via è stata Isabella, la protagonista del mio
thriller “La morte è un’opzione accettabile”.
Come è nata la tua ultima opera?
Tutta colpa di un ragnetto che
stava scendendo con assoluta noncuranza e disinvoltura dal soffitto della
cucina nel mio piatto…
Stai lavorando a qualche altro
libro?
Uno solo? In questo momento sto
terminando di revisionare “L’inferno è buio e freddo” col quale ho vinto il
concorso “Holmes Awards” per gli inediti prima di presentarlo per la
pubblicazione, sto scrivendo “Sangue due volte rosso” che inizia con un
bell’omicidio la notte di Natale, e sono anche impegnata con due racconti per
due diversi concorsi…
Il tuo sogno?
Oh be’, diventare ricca,
famosa, e comprarmi un castello accanto a quello della Rowlings!
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