giovedì 24 luglio 2014

Per invogliare alla lettura - Newton Compton Editori

Siamo a conoscenza del fatto che in Italia non si legge tanto e proprio per questo si cercano delle soluzioni ottimali per invogliare le persone alla lettura e per incentivare gli assidui e famelici lettori con novità e sconti.
Per quanto adori leggere e per quanto ami stare anche un'ora e mezza nelle librerie semplicemente sfogliando e leggiucchiando trame di nuovi libri, molto spesso mi capita di bloccarmi nell'acquisto proprio perchè si trovano prezzi di copertina di 15 euro, anche 20 euro  (ovviamente tutto dipende dal tipo di libro, dalla rilegatura ecc.)

Parliamoci chiaro: spendere 15-20 euro per un libro, soprattutto con i tempi che corro e considerando anche che una persona amante della lettura fa fuori al mese anche due, tre libri il costo non è una sciocchezza, figurarsi se questi prezzi attirano una persona non tanto amante della lettura. 
Poi sono usciti gli e.book con l'idea di voler abbassare il prezzo rispetto alla versione cartacea, in alcuni casi conviene, anzi ultimamente mi sono quasi totalmente convertita all'ereader perchè è più pratico e non ho proprio più posto dove mettere libri in casa, ma leggo in giro di e.book che costando ugualmente 15 euro. (e più che altro si parla di libri tipo di Brown, King ecc.insomma gli autori più conosciuti) 





Poi arriva la Newton Compton Editori e ha la brillante idea di proporre libri classici e non,  in un formato mini a 0,99 euro e vi giuro che ho visto persone non tanto amanti della lettura comprarne anche due.
Andata benissimo questa iniziativa propongono lo stesso formato con la copertina rigida a 1,90 euro.



Piccoli, comodi, economici e piacevoli e tra l'altro sono riuscita a infilarli nella libreria senza che mi crollasse tutto addosso. 

Scagli la prima pietra chi non ha comprato almeno uno di questi deliziosi e fantastici volumetti.

Altri post utili:

Stefania 




venerdì 18 luglio 2014

Il Rifiuto delle Case Editrici

E' tosta... a volte è proprio tosta crede fino in fondo al nostro lavoro e, se siamo fortunati, ci arriva una e.mail di rifiuto dalla casa editrice, in altri casi il nulla più totale.
Dopo vari rifiuti è normale essere assaliti dallo sconforto e questo ci può portare a:
- riprendere in mano la storia arrivando anche a stravolgerla
- mette il manoscritto in un cassetto
- nel peggiore dei casi si decide proprio di abbandonare la scrittura (cosa sbagliata perchè si scrive per il piacere di farlo e non  per mirare unicamente a una pubblicazione)

Non sempre i lavori vengono rifiutati perchè non sono bei lavori, ci sono tanti fattori da considerare:
- se il manoscritto è adeguato al genere che propone la casa editrice (ad esempio inviamo un romanzo fantasy, ma questo genere ha tante sfaccettature e può succedere che la C.E. in questione predilige più un Epic Fantasy invece che un Urban Fantasy)
- se la persona che in quel momento legge la storia viene convinta o è un amante del genere (ciò riguarda più che altro le Big dato che si avvalgono di più persone per visionare i manoscritti)
- se il manoscritto si presenta da solo o viene proposto da degli Agenti Letterari (anche in questo caso si parla più che altro delle Big)
- se il tipo di storia che presentiamo in quel momento è una tematica ricercata (ad esempio c'è stato il boom delle storie di vampiri e in questo caso dipende se la C.E. fa una scelta più commerciale oppure ha altri metodi di valutazione)
- se la storia è troppo lunga, quindi l'editore non se la sente di investire sul progetto perchè ciò porterebbe a un'onerosa spesa per la stampa (in questo caso parliamo più di case editrici free)

Insomma ci sono veramente tanti fattori, proprio perchè le case editrici sono tutte diverse e ognuna ha una sua ideologia e un suo metodo di scelta.
Per tirarci un pò su di morale ricordo che grandi scrittori sono stati rifiutati tante volte come
King che per il romanzo Carrie ha ricevuto ben 30 rifiuti, oppure la Rowling che se non sbaglio dagli 8 ai 12 rifiuti...

Quindi non bisogna scoraggiarsi, in questi casi o si continua  imperterriti a inviare il lavoro ad altre case editrici, o si decide di affidarsi ad un' Agenzia Letteraria, oppure si prende la via del Self Publishing o, ancora, si può mettere un attimo da parte il lavoro riproponendolo in futuro, ma la cosa importante è credere sempre in ciò che scriviamo e non smettere di coltivare la nostra passione per un pò di sconforto :)

Voi come reagite al rifiuto delle case editrici?

Altri post che possono essere utili:
L'autocorrezione
I concorsi letterari
Troppo corto - Troppo lungo
La scelta della casa editrice!
Presentazione del libro degli esordienti: il tour delle Case Editrici
Il self publishing
Ho finito di scrivere il mio racconto/romanzo e ora?

Stefania

giovedì 10 luglio 2014

L'autocorrezione

Rieccomi dopo un periodo complicato e stressante.

Oggi vorrei trattare di un argomento che in genere è sempre una seccatura per uno scrittore, ovvero l'autocorrezione.
Dopo mesi e mesi tra blocco dello scrittore, momenti di sfrenata  ispirazione, personaggi che sfuggono dal nostro controllo  stravolgendo la scaletta della trama, ore di sonno perse vicino al monitor del pc con ogni genere di bevanda per tenerci svegli... ecco che arriva il momento fatidico in cui scriviamo l'ultima parola con un bel punto, provando emozioni contrastanti che vanno dall'euforia alla tristezza.
Il giorno dopo riguardiamo il nostro lavoro con estrema soddisfazione ed è in quel momento che arriva "la botta in testa": è il momento dell'autocorrezione.

Tale pratica può durare da poche settimane a mesi. Il problema è che potremo leggere il lavoro 10, 100, 1000 volte, ma troveremo sempre qualcosa che non va bene, arrivando anche a modificare parti della storia. Si rischia di non trovare una fine e si continua a leggere fin quando non si ci stanca e si molla il manoscritto in un cassetto.

In genere mi impongo un limite che va dalle 3 alle, massimo, 5 letture anche perchè inizio ad odiare i personaggi e la storia XD. Dopo l'autocorrezione affido il lavoro a una persona fidata e amante della lettura che pazientemente segna eventuali errori che mi sono sfuggiti (<3)

Consiglio a chi inizia a fare la prima autocorrezione del suo lavoro o alle persone che ci perdono parecchio tempo:
1- datevi un limite di letture
2- passate il lavoro a 1 o 2 persone fidate che segnalano errori e danno consigli  sulla trama (è sempre meglio avere un parere esterno anche su questo)

E voi? Qual è il vostro approccio quando arrivate al momento dell'autocorrezione?

Alti post utili:
I concorsi letterari
Ho finito di scrivere il mio racconto/romanzo e ora?
Presentazione del libro degli esordienti: il tour delle Case Editrici
Il Self Publishing
La scelta della casa editrice!
Troppo corto - Troppo lungo

Stefania


venerdì 24 gennaio 2014

I concorsi letterari

A parer mio è un argomento tanto vasto e delicato come quello delle case editrici perchè, anche qui, ci sono concorsi letterari a pagamento e non.
Partiamo dalla domanda: a cosa servono i concorsi letterari?
Possono servire a: 
-fare le prime esperienze di scrittura e confrontarsi con altri colleghi
-è un'altra via per arrivare alla pubblicazione

Partecipai, per caso e per gioco, al mio primo concorso letterario che  vinsi con il Dott. A-Z, dopo poco partecipai ad altri due concorsi e alla fine decisi di fermarmi. Forse avrò un limite, ma non riesco a dedicarmi contemporaneamente a due opere. Non sono mai ferma nella scrittura, ho sempre un lavoro da portare avanti e anche se ci sono piccoli periodi di fermo per i vari impegni, quando ho un pò di tempo lo riprendo in mano perchè non mi piace lasciare a metà una storia. Per questo non riesco a lavorare anche per i concorsi:
1- perchè se scrivo una storia, la devo scrivere per bene e non devo correre.
2- parecchi concorsi hanno un limite di battute e spesso mi è difficile esprimermi al meglio per questi parametri. Di conseguenza scrivo la storia e poi mi trovo a tagliare e tagliare, ma a quel punto la narrazione non fila più come prima.

Fatto rimane che i concorsi letterari sono stimolanti, alcuni hanno dei temi interessanti e anche simpatici e ce ne sono veramente tanti in giro. Vi consiglio di diffidate da quelli a pagamento o per lo meno assicuratevi che la somma da pagate, per partecipare, sia GIUSTIFICATA nel regolamento. 

A chi si approccia per la prima volta a questo mondo e vuole mettersi in gioco, vi consiglio di puntare su concorsi NON a pagamento. Fate attenzione al regolamento, a volte anche solo da come è scritto si può capire la serietà del concorso. 

Voi cosa ne pensate?  :) 
Riuscite a dedicarvi alla vostra opera e a partecipare anche ai concorsi? :)

Altri post interessanti:
-Ho finito di scrivere il mio racconto/romanzo e ora?
-Il Self Publishing
-La scelta della casa editrice!
-Troppo corto - Troppo lungo

p.s. Finalmente sono riuscita a postare oggi. Chiedo venia per questo periodo, ma è una corsa contro il tempo per la preparazione della tesi, quindi non so se riuscirò a mantenere il ritmo di un post a settimana. Scusate ç_ç

Stefania


giovedì 2 gennaio 2014

Troppo corto - Troppo lungo

Eccoci con il primo post del 2014 :)

Uno dei tanti problemi per uno scrittore è la lunghezza del  lavoro, ma per discuterne meglio dobbiamo parlare di due categorie:
1- racconti
2- romanzi

Racconti:
Apprezzo molto i racconti lunghi, anche se spesso si trovano in quel limbo editoriale in cui non si sa se definirli racconti lunghi o romanzi brevi. Proprio per questo motivo potrebbero creare problemi per la pubblicazione, nel caso in cui l'autore si affidi a una CE perchè se è troppo corto bisogna vedere se la casa editrice è interessata alla pubblicazione di racconti o di raccolte di racconti (e non tutte lo fanno). Le cose sono due: o inviate una e-mail di informazione dicendo che siete interessati a spedire un lavoro di tot caratteri (si considerano con gli spazi inclusi) oppure inviate direttamente il manoscritto. In genere non c'è una regola che definisce fino a quante battute si può considerare romanzo breve o racconto lungo un'opera, a volte dipende proprio dalla politica della casa editrice.

Romanzi:
Poi ci sono quei lavori in cui non è più lo scrittore a guidare la storia, ma sono i personaggi a guidare lo scrittore e così ci troviamo un mattone di 500 pagine di word. Anche quando si fa un lavoro troppo lungo non è di facile pubblicazione per un esordiente perchè la casa editrice farebbe un grosso investimento sul manoscritto (ovviamente si parla sempre di CE non a pagamento). In questo caso consiglierei o di cercare di stringere la storia, oppure di provare a dividerla in due o più volumi. Nel caso in cui vi riesce difficile mutare un lavoro già finito,  provate a inviarlo e incrociate le dita :)

Cercate di capire fin dall'inizio quanto lunga potrebbe uscire la storia e decidere sul da farsi, ad esempio, ultimamente sto lavorando a un romanzo, ma la storia è piena di intrecci e già so che ne uscirebbe un lavoro ben consistente per questo mi son data un termine di due libri :).
Ovviamente questi dilemmi non si pongono nel caso siete orientati al Self-Publishing :)

Avete avuto problemi del  genere :)? Come avete risolto alla fine?

Altri post utili:
-Ho finito di scrivere il mio racconto/romanzo e ora?
-Il Self Publishing
-La scelta della casa editrice!

Stefania