martedì 10 febbraio 2015

Intervista a Fabiola Danese

Chi è Fabiola Danese?
Credo di essere un’inguaribile sognatrice, una novellina che si affaccia al grande mondo della scrittura con tutte le sue insicurezze ed ansie, ma con una terribile voglia di mettersi in gioco.

Come è nata la passione per la scrittura?
Dai miei diari segreti, immagino. Per il mio decimo compleanno, mi venne regalato il mio primo diario e da allora non ho più smesso di scrivere. Il fatto di poter raccontare del mio mondo e delle mie emozioni attraverso delle pagine, per poi andarle a rileggere anni dopo, credo che mi abbia reso una persona migliore, un po’ nostalgica, ma piena di meravigliosi ricordi. Secondo me, per poter avere la possibilità di andare avanti tutti i giorni, non devi mai dimenticare da dove vieni e cosa hai fatto.

Qual è il tuo stile?
Non credo di essere già al punto di poter dire di avere un mio stile, ma non amo utilizzare paroloni incomprensibili in quello che scrivo, perché voglio che la gente possa sempre riconoscersi nelle mie pagine, quindi mi preoccupo di offrire qualcosa di fluido e leggero, in modo che la lettura resti sempre un momento piacevole e intenso.

Il genere letterario che preferisci di più?
Fino a un paio di anni fa ti avrei risposto, senza ombra di dubbio, che era il Romance. Da qualche tempo, invece, mi sono avvicinata ad altri genere che ho scoperto prediligere. Amò il fantasy e non disdegno un buon thriller psicologico, sono tutte cose che ho scoperto da poco e ho intenzione di iniziare a farmi una vera a e propria cultura in proposito.

Quale genere letterario non ti piace?
Se proprio dovessi scegliere un genere che non mi è molto congeniale, sarebbe il giallo classico perché non amò le cose tirate troppo alla lunga e le indagini di turno. Sono più per gli amori epici e complicati, mi calzano più a pennello.

Come nascono le tue storie?
Non sono io a cercare le mie storie, sono loro a trovarmi, nel senso che se dovessi decidere di mettermi a scrivere una mattina, con l’intento di farmi venire un’idea decente, stai pur certa che butterei la mattinata. L’ispirazione ha i suoi tempi e compie percorsi propri, non puoi fartela venire, arriva e basta, come credo tutte le cose belle della vita. La mia ispirazione si prende gioco di me perché mi viene a trovare nei momenti più impensabili e spesso rimane a farmi compagnia per un po’.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Beh, inevitabilmente credo che tutti gli scrittori si immedesimino nei propri personaggi, è un modo per vivere una seconda vita, cosa che possiamo fare solo noi, affidando ai nostri personaggi gli amori e le avventure che avremmo voluto vivere. Credo che in ognuno di essi ci sia qualcosa di me o delle persone che mi circondano, perché è da loro che prendo spunto.
Come è nata la tua ultima opera?
Dal nulla più totale, nel senso che non ho avuto nessuna illuminazione divina. Ho letto numerose saghe negli ultimi anni e la voglia di scrivere qualcosa di altrettanto affascinante mi ha spinto a scrivere la mia Cercatrice, un progetto nel quale mi sono buttata a capofitto.

Stai lavorando a qualche altro libro?
Si, in cantiere ci sono due nuovi progetti, diversissimi tra loro sia per trama che per genere. Più scrivo e più mi viene voglia di sperimentare cose nuove, visto che il mondo della scrittura è talmente vasto da offrire ogni tipo di emozione. Credo di volermi sperimentare, di volermi mettere alla prova, perché sento di dovere molto a questo mondo che mi ha vista crescere e diventare la donna che sono oggi.
Il tuo sogno?
          Il mio sogno? Lo realizzo tutte le volte che mi siedo davanti a questo computer e creo nuove storie. Non credo di essere banale nell’affermare che questo è il “lavoro” più bello del mondo.

Grazie di cuore Stefania per avermi concesso questo spazio all’interno del tuo blog e ringrazio i tuoi lettori, augurando loro tutti i sogni migliori.

CONTATTI AUTRICE:

Per chi fosse interessato inserisco il link dell'Intervista Criccosa alla Butterfly Edizioni

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