venerdì 18 luglio 2014

Il Rifiuto delle Case Editrici

E' tosta... a volte è proprio tosta crede fino in fondo al nostro lavoro e, se siamo fortunati, ci arriva una e.mail di rifiuto dalla casa editrice, in altri casi il nulla più totale.
Dopo vari rifiuti è normale essere assaliti dallo sconforto e questo ci può portare a:
- riprendere in mano la storia arrivando anche a stravolgerla
- mette il manoscritto in un cassetto
- nel peggiore dei casi si decide proprio di abbandonare la scrittura (cosa sbagliata perchè si scrive per il piacere di farlo e non  per mirare unicamente a una pubblicazione)

Non sempre i lavori vengono rifiutati perchè non sono bei lavori, ci sono tanti fattori da considerare:
- se il manoscritto è adeguato al genere che propone la casa editrice (ad esempio inviamo un romanzo fantasy, ma questo genere ha tante sfaccettature e può succedere che la C.E. in questione predilige più un Epic Fantasy invece che un Urban Fantasy)
- se la persona che in quel momento legge la storia viene convinta o è un amante del genere (ciò riguarda più che altro le Big dato che si avvalgono di più persone per visionare i manoscritti)
- se il manoscritto si presenta da solo o viene proposto da degli Agenti Letterari (anche in questo caso si parla più che altro delle Big)
- se il tipo di storia che presentiamo in quel momento è una tematica ricercata (ad esempio c'è stato il boom delle storie di vampiri e in questo caso dipende se la C.E. fa una scelta più commerciale oppure ha altri metodi di valutazione)
- se la storia è troppo lunga, quindi l'editore non se la sente di investire sul progetto perchè ciò porterebbe a un'onerosa spesa per la stampa (in questo caso parliamo più di case editrici free)

Insomma ci sono veramente tanti fattori, proprio perchè le case editrici sono tutte diverse e ognuna ha una sua ideologia e un suo metodo di scelta.
Per tirarci un pò su di morale ricordo che grandi scrittori sono stati rifiutati tante volte come
King che per il romanzo Carrie ha ricevuto ben 30 rifiuti, oppure la Rowling che se non sbaglio dagli 8 ai 12 rifiuti...

Quindi non bisogna scoraggiarsi, in questi casi o si continua  imperterriti a inviare il lavoro ad altre case editrici, o si decide di affidarsi ad un' Agenzia Letteraria, oppure si prende la via del Self Publishing o, ancora, si può mettere un attimo da parte il lavoro riproponendolo in futuro, ma la cosa importante è credere sempre in ciò che scriviamo e non smettere di coltivare la nostra passione per un pò di sconforto :)

Voi come reagite al rifiuto delle case editrici?

Altri post che possono essere utili:
L'autocorrezione
I concorsi letterari
Troppo corto - Troppo lungo
La scelta della casa editrice!
Presentazione del libro degli esordienti: il tour delle Case Editrici
Il self publishing
Ho finito di scrivere il mio racconto/romanzo e ora?

Stefania

2 commenti:

  1. Io mi sono molto scoraggiata all'inizio, ogni scrittore è convinto di saper scrivere bene, forse perché, fin dalla scuola, lo hanno elogiato in tal senso. Ricevere i primi rifiuti, quindi, non è semplice da mandare giù. C'è da dire che la situazione, rispetto a una decina di anni fa, è notevolmente migliorata: il self non era conosciuto in Italia, o comunque non aveva una grossa rilevanza e per quanto riguarda le case editrici free, be', onestamente, non ho idea se esistessero già. Oggi, grazie anche ai social, ci viene data una reale opportunità per lasciare traccia del nostro passaggio su questa terra (cosa che credo sia importante per ogni scrittore). Quindi per l'amor del Cielo, aprite sti cassetti e lasciate respirare gli armadi, mettetevi al computer e infine abbiate il coraggio di viverli i vostri Sogni!! Scusate se mi sono dilungata troppo e buona giornata a tutti!! ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo con te. Fortunatamente viviamo in un'epoca che ci presenta varie opportunità per la pubblicazione e una di queste è il Self, se non vogliamo intraprendere altre vie :)

      Grazie per essere passata e per aver lasciato la tua opinione :)

      Stefania

      Elimina